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  • Sabrina Perrero

Voglio scrivere un libro ma…



La prima volta che mi sono detta: ‘Voglio scrivere un libro’ avevo nove anni. La prima volta che ho pubblicato un libro ne avevo quarantacinque.

Inizia così il libro Scrivere rosa di Edy Tassi, traduttrice di oltre 70 libri per importanti editori e autrice di due romanzi rosa, una commedia romantica e, per l’appunto, di un manuale per chi vuole scrivere storie d’amore. Una a cui le parole dovrebbero venire facili, insomma…

E invece, per sua stessa ammissione, nonostante la sua dimestichezza con la parola scritta e il suo essere una forte lettrice, ha appreso con fatica le dinamiche legate alla stesura di un libro.


Saper scrivere e avere una buona idea per un romanzo non significa infatti saper costruire una storia e dei personaggi forti, capaci di non abbandonarvi dopo cinquanta o cento pagine.

Quante volte sentite che il ritmo non tiene, che la trama è in un vicolo cieco e i personaggi annoiano anche voi?


Che cosa fare allora?


Partiamo dai preliminari, che sono sempre importanti!

Il primo passo è individuare il tema, cioè il messaggio che volete comunicare con la vostra storia.

Potete infatti avere già nella testa personaggi e trama, ma se non sapete che cosa volete raccontare con la vostra storia, perdersi a metà strada è un attimo.

Individuare il proprio tema aiuta a pensare ai personaggi da costruire per rappresentarlo e comunicarlo al meglio e dà spessore al vostro libro. E’ il filo d’Arianna lungo il quale si dipana la vostra trama.

Dopo il tema c’è l’idea. In realtà può anche funzionare al contrario, ma tutti e due sono indispensabili per la riuscita di un buon libro.


L’idea – a differenza del tema – non è un concetto, ma è piuttosto un’immagine, un ricordo, un pensiero improvviso attorno al quale costruire la propria trama.


Ricordate quella donna incontrata in autobus, con le lacrime agli occhi? Ecco, lei può essere la vostra idea di partenza; dovete crearle un prima (Perché piange? Qual è il dolore che sta vivendo? Quando è iniziato?) e un dopo (Che cosa fa quando arriva a casa? E i giorni, gli anni successivi? Chi c’è con lei?), il tutto tenendo a mente il tema che avete scelto (in questo caso potrebbe essere che una donna può essere felice anche senza il suo principe azzurro, o il contrario… insomma, gli scrittori siete voi! Tocca a voi decidere).

Un buon libro però è fatto di tante idee, collegate tutte insieme, raccolte nel tempo. Funziona così anche per i grandi scrittori, sapete?


Le idee si raccolgono via via, arricchiscono quella trama che magari avevate già in testa, ma piatta, senza ancora una sua personalità.

Perché in fondo le storie d’amore si assomigliano tutte: ci si sono le persone che si incontrano, si amano – sempre dopo qualche difficoltà, ovvio – e, a seconda dei gusti di chi scrive, si lasciano o vivono per sempre insieme felici e contenti.

A fare la differenza sono le idee: l’idea della protagonista (forte, coraggiosa), del luogo in cui si svolge il romanzo, del personaggio maschile principale di come tutte queste idee si intrecciano insieme.


Quindi?

  • Annotate le idee, sempre, in ogni momento della vostra giornata. Sapete quante ne dovrete eliminare prima di trovare quelle giuste?

  • Scrivete il vostro tema e la vostra trama e teneteli lì, a portata di mano, ogni volta che lavorate al libro: loro sono la vostra guida, che può essere modificata e sostituita in corso d’opera, ma deve essere sempre presente

  • Preparate le schede dei vostri personaggi

  • Organizzate le schede dei luoghi dove si svolgerà la storia. Internet è una risorsa infinita per gli scrittori e ha facilitato non poco il lavoro di ricerca. Se una vostra scena si svolge a Melbourne a agosto, non penserete di poter far indossare alla vostra protagonista un leggero e seducente top, vero? A Melbourne ad agosto può anche nevicare!

  • Se avete ancora energia, potete anche preparare una scaletta delle vostre scene.


Questi sono piccoli e semplici trucchi per sopravvivere al blocco dello scrittore che minaccia tutti gli autori, strategie per non perdere il senso della storia e i personaggi lungo la strada…

Se siete proprio bloccati o ancora incerti, perché non farsi aiutare da un coach editoriale? Il coach editoriale è un professionista che lavora nel mondo dell’editoria (ne conosce quindi dinamiche e regole) e, attraverso un processo creativo, aiuta gli autori a massimizzare il proprio potenziale e a raggiungere l’obiettivo: far sì che una buona storia diventi un buon libro.

Se invece la vostra storia ha già preso forma sulle vostre pagine, una sola raccomandazione: fate un’accurata correzione di bozze e un buon editing.

Non sono pochi gli autori che sostengono che “l’importante sono i contenuti”. I contenuti sono “importanti” solo nel momento in cui qualcuno inizia a leggerli ed errori, ripetizioni, testi mal impaginati non possono conquistare i lettori.

Potreste anche aver scritto il romanzo dell’anno, ma se nessuno lo compra e lo legge farete una certa fatica a dimostrarlo.

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